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Una Marathon Sfortunata: Rottura del Cambio e Ritiro Forzato

 

Lascia che ti racconti una storia, una storia di passione, determinazione, ma anche di sfortuna. È la storia di una marathon, una gara di 69 km con 2000 metri di dislivello, interrotta bruscamente dopo solo 22 km.

La Partenza e le Prime Sensazioni

La partenza, come sempre, è un turbine di emozioni. La tensione, l’eccitazione, la determinazione. L’aria era carica di adrenalina, i volti tesi ma sorridenti. I primi chilometri, come una danza sincronizzata di biciclette, scorrevano veloci, e le gambe rispondevano bene. La sensazione di essere esattamente dove dovevo essere, a fare ciò che amo.

L’Inaspettato Contrattempo: la Rottura del Cambio

Poi, l’inatteso. Un suono stridente, una resistenza improvvisa. Il cambio, quell’ingranaggio essenziale, si era rotto. Sotto il peso dell’incredulità, ci volle un attimo per capire. Una rottura così, durante una gara, è un colpo al cuore tanto quanto alla bicicletta.

La Decisione del Ritiro

In quel momento, la decisione più dura. Con il cambio rotto, andare avanti sarebbe stato non solo difficile, ma pericoloso. Il ritiro, l’unica scelta sensata, ma una pillola amara da ingoiare. Ho guardato gli altri ciclisti che continuavano, lottando contro la stessa strada e le stesse salite che avrei dovuto affrontare io. E ho dovuto lasciarli andare.

L’Analisi del Percorso

Il percorso, inaccessibile a me, continuava a spiraleggiare attraverso paesaggi mozzafiato.

I Primi 22 km

Ne avevo visti solo 22 km, ma erano stati intensi. Salite che mettevano alla prova la resistenza, discese che richiedevano agilità e coraggio, tratti pianeggianti che permettevano di recuperare il fiato. E, ovunque, la bellezza della natura a fare da cornice.

Il Resto del Percorso: un’Osservazione a Distanza

Il resto del percorso rimane un’incognita, un libro chiuso che non ho potuto sfogliare. Posso solo immaginare le sfide che avrei affrontato, le vittorie che avrei conquistato, le fatiche che avrei superato.

Il Dislivello: una Sfida in Sospeso

I 2000 metri di dislivello, quella montagna da scalare, rimangono un obiettivo in sospeso. Un traguardo da raggiungere, una sfida da accettare. E, nonostante tutto, un richiamo che risuona forte.

Le Riflessioni post-Gara

Il ritorno a casa è un viaggio nel silenzio, interrotto solo dai pensieri che girano in testa. L’analisi di ciò che è andato storto, la delusione per una gara non conclusa, la consapevolezza che queste sono le prove che ci rendono più forti.

Il Valore dell’Esperienza

E poi, la luce alla fine del tunnel. La comprensione che ogni esperienza ha il suo valore, anche quelle che non vanno come previsto. Che ogni caduta, ogni contrattempo, è un’opportunità per imparare, per crescere, per diventare migliori.

La Determinazione per le Future Gare

Perché la passione per la bicicletta, per la competizione, per la scoperta di sé stessi attraverso lo sport, non si ferma di fronte a un ostacolo. E così, anche in mezzo alla delusione, nasce la determinazione per le future gare. Perché ci sarà una prossima volta, e sarà straordinaria.

Conclusione

Così è andata la mia marathon sfortunata. Una gara interrotta, un’esperienza difficile, ma non per questo meno preziosa. Perché ogni passo, ogni pedalata, anche quelle non date, fanno parte del viaggio. E il viaggio continua, sempre.

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